L’Istituto von Mentlen fu fondato per volontà della signora Valeria von Mentlen-Bonzanigo. Accoglie bambini, ragazzi e adolescenti, di ambo i sessi, che nel loro processo di crescita sono confrontati con importanti difficoltà. Problemi che traggono per lo più origine da contesti socio-familiari precari, fragili, fortemente conflittuali, tali da non consentire di assicurare ai minori la necessaria protezione, adeguate risposte ai loro bisogni psico-affettivi ed intellettuali, l’ottimale sviluppo delle loro potenzialità, in ultima analisi il loro benessere.

L’opera, iniziata nel 1911, fu ben presto confrontata con un numero vieppiù importante di richieste di ammissione, cosicché si rese necessaria una nuova costruzione, le cui basi furono gettate nel 1925, nell’attuale ubicazione, in Bellinzona-Ravecchia. Nel 1927 fu inaugurata la prima parte del nuovo Istituto, alla quale si aggiunse più tardi un’ulteriore ala.

Fu inoltre acquistata una vicina villetta, nella quale oggi trova sede il Punto d’incontro (luogo neutro per l’esercizio del diritto di visita ai figli, da parte di genitori in particolari situazioni, la cui gestione è affidata alla Fondazione Casa S. Elisabetta), la Casa dei genitori (cucina, soggiorno, 4 camere nei quali possono venir accolti i familiari di ragazzi e giovani ospedalizzati presso l’Ospedale regionale) e 4 camere (destinate ad accogliere personale medico e infermieristico in formazione).

Durante la seconda guerra mondiale l’Istituto von Mentlen accolse oltre duecento bambini. A partire da quegli anni e in conseguenza della continua evoluzione in campo educativo la sua organizzazione ha subito notevoli trasformazioni sia nelle strutture edilizie sia nel loro assetto interno.

I primi veri lavori di rinnovamento ebbero inizio nel 1963, anno in cui fu introdotta una nuova metodologia educativa che si basava su principi e metodi educativi aggiornati alle esigenze di quell’epoca. Sorsero così nuovi appartamenti e padiglioni atti ad accogliere i Gruppi famiglia, eterogenei quanto ad età e sesso, composti da bambini, ragazzi e adolescenti, di età compresa fra i 3 e i 18 anni.

Nel 1969 fu presa in affitto una casa per dare avvio ad un’esperienza di Foyer per ragazze adolescenti, dai 15 ai 20 anni. Purtroppo, dopo alcuni anni, per ragioni finanziarie ed organizzative, l’esperienza dovette essere abbandonata.

I bambini collocati avevano la possibilità di frequentare, all’interno dell’Istituto, la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola allora denominata maggiore, fino al proscioglimento dall’obbligo scolastico. Nel 1971 la scuola maggiore fu soppressa, non da ultimo allo scopo di offrire agli ospiti l’opportunità di una più completa integrazione nella realtà sociale locale. Da allora frequentano le scuole medie cantonali di Bellinzona e Giubiasco.

Nel 1995 fu chiusa anche la scuola dell’infanzia e da allora i più piccoli vengono inseriti nelle classi delle sedi comunali di Bellinzona.

Durante le vacanze estive, fino al 2000, i ragazzi potevano usufruire durante alcune settimane della Colonia von Mentlen di Rodi Fiesso, struttura la cui attività era iniziata nel 1934.

Agli inizi degli anni settanta fu possibile organizzare anche esperienze di colonia climatica marina, sulla Riviera di Camogli-Genova. Un’iniziativa che dovette essere interrotta a causa del forte aumento dei costi.

Mentre in passato il von Mentlen aveva avuto quale specifica funzione quella di accogliere bambini abbandonati dai loro genitori, orfani o comunque esposti a pericoli e sofferenze di vario tipo, nel corso degli anni i motivi di collocamento sono cambiati. Un tempo si chiedeva soprattutto di custodire i bambini lontano dai pericoli, di nutrirli e istruirli. Al momento della dimissione rientravano per lo più nelle loro famiglie e iniziavano un tirocinio o una formazione medio-superiore oppure direttamente un’attività lavorativa. Lungo l’arco del collocamento i contatti con le famiglie erano piuttosto limitati: i ragazzi rientravano raramente a casa e non erano operativi sul territorio i servizi sociali.

Sul finire degli anni sessanta cominciarono a far breccia, in corrispondenza con i grandi movimenti innovativi che percorsero l’Europa, importati cambiamenti nel campo della pedagogia sociale. Si passò in particolare dalla concezione di un aiuto essenzialmente materiale ad un’ottica psico-pedagogica sempre più attenta al soddisfacimento dei bisogni del bambino nella sua globalità. In questo ordine di idee il coinvolgimento dei genitori potè essere vieppiù accresciuto e curato in modo sempre più attento.

Attualmente l’allontanamento del bambino dal suo ambiente familiare viene valutato con estrema attenzione e prudenza da parte degli operatori attivi nei diversi contesti familiari, scolastici e socio-educativi, seguendo uno specifico iter il cui coordinamento è di regola competenza dell’Ufficio Famiglie e Minorenni o, per delega, del Servizio medico psicologico cantonale.

La principale conseguenza del cambiamento di atteggiamento rispetto all’allontanamento del bambino dal suo ambiente familiare è logicamente la più breve durata del collocamento.

La collaborazione con il Servizio sociale cantonale e il Servizio medico psicologico risale al 1962, sulla base di un intento di sinergia negli interventi che ha consentito di conseguire ottimi risultati.

Proprio a partire dall’inizio degli anni settanta venne offerta al personale educativo ed insegnante l’opportunità di una sempre migliore preparazione. I requisiti a livello di formazione di base così come le iniziative di aggiornamento costituirono componenti irrinunciabili di una sempre più qualificata professionalità. In quest’ottica l’istituto von Mentlen è sensibile e aperto a nuove concezioni in campo psico-pedagogico, metodologico e didattico e ricorre all’apporto e alla consulenza di specialisti esterni.

Con l’ultima ristrutturazione, eseguita tra il 1996 e il 1999, si è mirato a separare fisicamente l’attività prettamente educativa da quella didattica, ubicandole in due strutture distinte: l’una, il vecchio edificio convenientemente riattato, accoglie le attuali 5 unità abitative (gruppi famiglia); l’altra, costruita ex-novo, costituisce l’ottimale contenitore delle 5 classi di scuola elementare. La scuola interna è attualmente denominata Unità Scolastica Differenziata (USD) ed è oggetto della sperimentazione di una innovativa modalità di scolarizzazione degli allievi, il cui scopo prioritario è il loro inserimento, nel limite del possibile in tempi brevi, nelle classi scolastiche del territorio.

Il gruppo degli educatori operanti nelle unità abitative e il gruppo degli insegnanti intrattengono una costante collaborazione, condividendo in incontri regolari le rispettive preoccupazioni ed aspettative nei confronti di ogni singolo ragazzo e aggiornando di comune accordo e con gli operatori dekka rete esterna il progetto educativo al quale mira il collocamento.